Questo test orientativo per genitori - elaborato dalla professoressa Sigrid Tschöpe-Scheffler, Fachhochschule di Colonia - si pone l'obiettivo, di far riflettere sulle proprie capacità nella relazione con i figli. Esso si basa sulla filosofia della “pedagogia dell'attenzione e del rispetto”.
Fiducia, rispetto, partecipazione alle decisioni, struttura e incoraggiamento sono per Sigrid Tschöpe-Scheffler le “cinque colonne dell'educazione”. Con questi principi, la professoressa di Colonia e il suo team, hanno sviluppato il seguente test sulle competenze genitoriali, che è completato da domande sulle relazioni sociali. Con l'aiuto del test, potrà orientare al meglio le sue competenze in questo campo. Solo chi si conosce bene e ha imparato a riconoscere, i propri punti di forza e le proprie debolezze, può sviluppare la necessaria sensibilità per comprendere il comportamento dei propri figli.
Che cosa non fa il test:
Non vuole dare nessuna indicazione specifica di che tipo di genitore lei debba essere. I valori che emergono dal test, non indicano quale sia il “giusto stile educativo” oppure, quale sia il “metodo educativo perfetto”. Il risultato vuole essere soprattutto uno stimolo per una riflessione personale.
Come funziona il test?
Clicchi su ogni risposta delle 36 domande che più si avvicina al suo modo di pensare:
completamente d'accordo
abbastanza d'accordo
poco d'accordo
completamente non d'accordo
Se ha più figli, si concentri su uno solo, poichè i genitori si comportano diversamente con ogni figlio, in base all'età e al temperamento.
Nel caso in cui entrambi vi occupiate dell'ducazione dei figli, provate a fare il test tutti e due e a parlare dei risultati.
Può fare il test anche nel caso in cui voglia vedere, come da figlio lei stesso, ha vissuto il rapporto con i suoi genitori. Potrà così avere un'dea di come è stato educato.
1. Cerco di tenere mio figlio lontano da situazioni spiacevoli e da responsabilità troppo grandi, perchè desidero che rimanga il più a lungo possibile bambino e che non conosca troppo presto la cruda realtà del mondo adulto.
2. Trovo giusto che siano i genitori a decidere e che i figli si adeguino.
3. Se voglio che una regola venga ben appresa, motivo il mio punto di vista e dico chiaro e tondo a mio figlio, cosa mi aspetto da lui.
4. Se nella quotidianità, succede qualcosa di imprevisto, ad esempio si ammala mio figlio, o io stesso sono malato, ho qualcuno che spontaneamente mi può aiutare.
5. Ho fiducia in mio figlio ( a seconda dell'età) e so che si comporta adeguatamente anche se non sono presente.
6. Il gioco e il divertimento hanno poco a che fare con l'apprendimento, anzi ne impediscono un corretto approccio.
7. Se a mio figlio non riesce qualcosa e per ciò è triste o arrabbiato lo consolo e lo incoraggio a riprovarci.
8. Cerco di superare da solo le difficoltà che posso trovare nell'educare mio figlio. Discuterne con altri mi rende solo più insicuro.
9. Nelle situazioni conflittuali con mio figlio, spesso ho la percezione di non farcela. Non so proprio più cosa fare.
10. Nel quotidiano andamento famigliare, per me non è importante solo rendere chiaro il mio punto di vista; ma chiedo anche a mio figlio di esprimere la sua opinione.
11. Evito di ammettere i miei errori davanti a mio figlio, poichè potrebbe perdere il dovuto rispetto nei miei confronti.
12. Spesso sento di non farcela a educare mio figlio, e non so, dove posso trovare un sostegno adeguato.
13. Non mi piace molto il fatto che, mio figlio abbia sempre meno bisogno di me e che vada per la sua strada.
14. Spesso ho l’impressione che mio figlio faccia quello che vuole.
15. Sostengo molto volentieri il fatto che mio figlio abbia degli hobby, perchè in futuro potrebbero essergli utili nella vita.
16. Desidero che mio figlio impari presto a risolvere i problemi da solo e ad assumersene la responsabilità. Lo sostengo in questo ma evito però di dargli delle soluzioni già pronte.
17. Cerco spesso di vedere il mondo con gli occhi di mio figlio. Questo mi aiuta a capirlo meglio.
18. Se qualche volta ho alzato le mani, o se ho detto qualcosa di offensivo, mi scuso con mio figlio.
19. Se mio figlio è triste o arrabbiato, cerco di tranquillizzarlo. La maggior parte delle volte non è poi così grave, e i bambini dimenticano facilmente.
20. Mi riesce difficile aprirmi e condividere i problemi con altre persone.
21. Sto attento che mio figlio abbia molti spazi liberi in cui sperimentarsi.
22. Nel mio cerchio di amici e nella mia famiglia, ho delle persone fidate nelle quali trovo comprensione e sostegno se qualche cosa mi va male.
23. Visto che, valuto meglio di mio figlio ciò che fa bene, cerco di guidarlo nella direzione che ritengo più giusta.
24. Di solito sono coerente nell'applicare le regole anche se mio figlio mi fa un pò pena.
25. Per me è molto importante riconoscere quali sono le potenzialità di mio figlio e sostenerle.
26. I giovani di oggi avranno difficoltà ad esercitare una professione qualificata, perciò devo fare di tutto perchè mio figlio dia delle buone prestazioni.
27. Trovo importante che le decisioni che coinvolgono tutta la famiglia (p.e. la pianificazione delle vacanze), vengono prese da tutto il nucleo famigliare. L'opinione dei figli è importante tanto quanto quella dei genitori.
28. I figli dovrebbero partecipare alla risoluzioni dei conflitti così sono responsabili anche per gli accordi presi insieme.
29. Succede spesso che minaccio mio figlio di conseguenze che però poi non applico.
30. Se mio figlio, nel provare a fare qualcosa di nuovo, non riesce ad avere il successo desiderato, lo aiuto subito per risparmiargli la delusione.
31. Non si tratta solo di trasmettere ai figli il proprio sapere, ma anche di offrire loro delle chance, di sviluppare autonomamente un senso critico e delle soluzioni.
32. Ogni tanto uno schiaffo aiuta a rendere chiaro a mio figlio quali sono i limiti.
33. Se mio figlio ha un problema, è triste, deluso o arrabbiato, cerco di aiutarlo come meglio posso, lo ascolto cerco di capirlo.
34. E' importante che, vi siano determinati rituali famigliari, che diano a tutti i componenti della famiglia il senso di appartenenza e di sicurezza.
35. Se mio figlio litiga con altri bambini, spesso intervengo cercando di separare le due fazioni.
36. Ho dei buoni rapporti con gli insegnanti di mio figlio e, spesso discuto apertamente con loro dei problemi educativi.
Prima di dedicarsi ai risultati delle singole colonne, legga con attenzione questo testo!
In questa pagina verranno illustrati i valori da lei raggiunti nelle cinque colonne riguardanti l'educazione e della sesta colonna sulla rete sociale. Sopra ogni colonna potrà vedere una fascia blu con i relativi valori raggiunti, sotto il testo relativo al suo stile educativo. Nell'area fra 18 e 9 punti, verranno indicati la sua competenza e i suoi punti di forza, nell'area fra 8 e 0 punti le sue possibilità di sviluppo.
Più il suo punteggio tende verso l'estremità superiore della colonna, più forte e delineata è la sua corrispondente dimensione educativa, più è basso il punteggio, più lei dovrebbe essere attento alle sue personali possibilità di sviluppo.
Se lei con il punteggio raggiunto, si trova nel mezzo (da 10 a 8 punti), può fare riferimento ad entrambi i risultati.
Le "indicazioni chiave" alla fine del risultato (punteggio da 0 a 8) possono in ogni caso aiutarla a sviluppare il suo potenziale.
Colonna 1: Attenzioni amorevoli, fiducia
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Tendenza a iper proteggere
Siccome ama suo figlio, si preoccupa molto del suo benessere e vorrebbe proteggerlo da qualsiasi dispiacere. Certamente ciò è necessario per lo sviluppo di un neonato, ma quando il bambino diventa più grande, deve imparare che le difficoltà, i doveri e le cose spiacevoli fanno parte della vita. Affermazioni quali “sei ancora troppo piccolo per questo” oppure “ lascia stare, faccio io”, gli insegnano a non assumersi delle responsabilità. Il superamento di compiti adeguati all'età, può rafforzare il sentimento di poter creare qualcosa da se stessi, ed aiutano ad avere coraggio nell'affrontare la vita. Tanto più grande è suo figlio, tanto più gli servirà potersi mettere alla prova e sperimentare i suoi limiti. Si fidi del fatto che, suo figlio farà affidamento su di lei se avrà bisogno di consigli e sostegno. Riflessioni: Potrebbe essere che lei, per le sue paure limiti troppo suo figlio? Cosa potrebbe succedere nel peggiore dei casi, nelle situazioni che lei ritiene rischiose? Conviene preservare il proprio figlio dal fare esperienze e dai possibili relativi successi, solo per evitargli dei pericoli? Crede che suo figlio sia capace di trovare da solo delle soluzioni e degli interessi? Per amor suo riesce a controllare le sue paure?
Indicazioni chiave:
Accompagnare più che iper – proteggere; favorire la creazione di spazi in cui sperimentarsi anzichè limitarli con ansie e paure; rafforzare l'autonomia più che la dipendenza; partecipazione piuttosto che una “previdente limitazione”.
Attenzioni amorevoli, fiducia
Attenzione e fiducia nel figlio, è uno dei suoi grossi punti di forza. Il suo interesse per i suoi pensieri e punti di vista, le permette di costruire una relazione amorevole. Se suo figlio fa dei passi avanti, lei ne gioisce con lui. Il suo orgoglio e conforto lo incoraggiano a diventare più autonomo: ciò significa, che non lo ostacola ma che gli permette di fare esperienze. Dà a suo figlio la sensazione di essere amato e importante. Con l'amore, si sente accettato e acquista sicurezza, fiducia in se stesso e il coraggio nella vita.
Riflessioni:
Una riflessione personale da parte dei genitori è un fattore importante per una valida educazione. Uno dei più difficili compiti in educazione è quello di mettere in secondo piano i propri desideri, progetti e rappresentazioni di come si vorrebbe che fosse la vita del proprio figlio, per dare spazio e attenzione alla sua individuale personalità.
Colonna 2: Attenzione, rispetto
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Tendenza a guardare dall'alto in basso
Lei come adulto sa molto bene, cosa vuole e desidera. Ha una chiara visone di ciò che suo figlio può o non può fare. Nelle divergenze di opinioni lei vuole far valere soprattutto il suo punto di vista, piuttosto che cercare insieme a lui un compromesso. Potrebbe essere che lei è una persona sovraccarica e molto attiva, che nelle situazioni emotive reagisce in modo poco giudizioso? Non è un segno di debolezza affrontare gli argomenti con il proprio figlio. Porre dei limiti, non significa disprezzare la sua visione oppure umiliarlo con insulti o con il silenzio. I figli, che sono ancora in una fase di apprendimento, se la prendono molto a cuore se, da parte dei genitori vengono disprezzati e se devono fare i conti anche con l'impazienza e la collera degli adulti. Essi hanno bisogno – per essere attenti a se stessi e di conseguenza anche verso gli altri - di un rapporto affettuoso con la persona che hanno davanti, che reagisce con indulgenza e comprensione. Nel quotidiano spesso manca il tempo per occuparsi dei bisogni dei figli, per ascoltarli con attenzione o condividerne le preoccupazioni. Perciò può succedere facilmente che, non riusciamo più a sopportarli, o che senza rendercene conto li escludiamo e non li consideriamo. Anche alcuni modi di affrontare con loro i conflitti, ad esempio insultando e umiliando, offendono la sensibilità dei figli. Gli adulti spesso hanno difficoltà a scusarsi con loro per i comportamenti sbagliati. Ammettere i propri errori non è una sconfitta ma una dimostrazione di attenzione alla loro dignità. Però c'è bisogno di fare altrettanta attenzione, e riconoscere con quali parole e comportamenti rischiamo di ferirli.
Riflessioni:
Faccia attenzione in quali situazioni principalmente non prende in considerazione suo figlio, dandogli così l'idea di non essere desiderato. Focalizzi l'attenzione su ciò che sa fare bene. Provi a vedere se nella sua infanzia, vi sono state delle situazioni in cui si è sentito umiliato, svalorizzato o trascurato. Questo cambio di prospettiva la può aiutare a provare come può sentirsi suo figlio. Si chieda come reagisce nelle situazioni stressanti, e rifletta su quali alternative ci possono essere. I corsi per genitori, offrono una buona possibilità di trovare insieme nuove modalità di comportamento e un modo rispettoso di relazionarsi con il proprio figlio.
Indicazioni chiave:
Valorizzazione piuttosto che svalorizzazione; rispetto piuttosto che umiliazioni; attenzione ai bisogni del figlio piuttosto che offese; osservazione di sè e riflessione su quali alternative educative adottare.
Attenzione, rispetto
Il suo particolare punto di forza è quello di riconoscere e prestare attenzione alla personalità di suo figlio. Lei sente che, suo figlio fin dal primo giorno di vita ha una sua ben definita personalità. Prestare attenzione a una persona significa anche rispettarla nelle sue particolarità e diversità. Le è chiaro, come riuscire bene con suo figlio. Dandogli riconoscimento e la percezione che, “vai bene così come sei”, lo aiuterà a sviluppare una propria personalità. Rispettare significa anche trovare delle forme di comunicazione che non lo umilino. Nelle situazioni conflittuali cerca quasi sempre, il giusto tono e modo per fargli capire, che le sue azioni in quel momento non vanno bene, ma che però è sempre stimato come persona.
Riflessioni:
Consideri sempre suo figlio come una persona con il proprio modo di essere. Risponda anche in futuro con interesse e sensibilità alle sue domande.
Colonna 3: Cooperazione e partecipazione alle decisioni
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Tendenza a dominare
Dà a suo figlio delle chiare indicazioni sul suo sviluppo e su quali dovrebbero essere i suoi comportamenti. Ciò ogni tanto può essere necessario. Ma come la mette con l'opinione di suo figlio? Egli ha il diritto di esprimere la sua visione delle cose. Probabilmente prende molte decisioni senza interpellarlo e spesso senza discuterle insieme. Sa effettivamente sempre cosa è meglio per suo figlio? In questo caso non si impara che cosa significa essere responsabili di sè e della propria vita. Anzi ciò scoraggia, nel prendere delle proprie iniziative, perchè si è imparato che c'è sempre qualcuno che sa cosa sia meglio fare. I figli, vogliono cooperare, ma devono imparare a farlo. Ciò può avvenire al meglio se sono coinvolti nelle decisioni quotidiane della famiglia e se le loro opinioni vengono considerate. Riflessioni: Verifichi, quanti spazi liberi lascia a suo figlio. Si domandi se i suoi obbiettivi sono adeguati e corretti. Forse lei stesso è una persona che ha bisogno di orientamento e indicazioni chiare. Cerca le occasioni e le situazioni in cui condividere delle decisioni insieme con suo figlio? Rifletta quando e per quale motivo prende a volte delle decisioni senza interpellarlo e se effettivamente è un problema se fa qualcosa di diverso da ciò che lei ritiene giusto.
Indicazioni chiave:
Dare responsabilità invece di toglierla; un accompagnamento aperto invece di divieti e controllo; auto decisione più che decisioni di altri; sostegno e incoraggiamento più che minacce.
Cooperazione e partecipazione alle decisioni
Lei ha un buono scambio e rende partecipe suo figlio delle decisioni, si interessa al suo punto di vista e lo fa sentire importante. In questo modo gli infonde la fiducia in se stesso e lo incoraggia a sviluppare delle soluzioni autonome per i suoi bisogni. I genitori però devono anche dare dei limiti alle richieste dei figli e non sempre è necessario discuterli. E' importante però parlarne con loro, affinchè sappiano subito quali essi siano e perchè vengono posti. Potrebbe essere che, come descritto nella colonna 4 “Tendenza al caos”, lei abbia timore a dare delle regole. Un chiaro orientamento, su cosa sia permesso e cosa no, per un figlio è importante tanto quanto la possibilità di partecipare e di esprimere la propria opinione.
Riflessioni:
Si domandi inoltre, in quali ambiti è importante prendere in considerazione l'opinione di suo figlio, ma anche dove è giusto mantenere le sue posizioni. Quali sono i suoi valori? Cosa è importante per lei? Vi sono anche situazioni in cui è necessario che eserciti chiaramente la sua autorità di educatore, dando un orientamento adeguato a suo figlio. Parlare e discutere troppo, da spesso la sensazione ai figli di essere i “vincitori”. E' importante, stabilire e condividere insieme con il proprio figlio le regole famigliari, e le conseguenze che ci possono essere se si trasgrediscono. Deve però essere anche coerente. Solo così suo figlio potrà assumersi la responsabilità dei propri comportamenti.
Colonna 4: Struttura, limiti
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Tendenza al caos
Spesso, nelle decisioni su cosa suo figlio possa fare e su cosa invece gli sia vietato, lei dipendente dall'umore del momento. Alle volte vi sono situazioni in cui pretende ed è determinato, ma poi lascia che le cose vadano da sole. Reagire con flessibilità da la possibilità a lei e a suo figlio, di riesaminare e ricontrattare ogni situazione. Il problema è che, ne suo figlio ne lei avete un orientamento chiaro. Troppe cose non chiare, rendono genitori e figli insicuri. Può succedere che i genitori non sappiano più come gestire la situazione e i figli così dominano la scena. Lei fa fatica a dare dei limiti, perchè ha paura che suo figlio non le voglia più bene? Però amore e orientamento vanno di pari passo. Proprio perchè lei ama suo figlio, dovrebbe aiutarlo a trovare il suo giusto posto nella comunità, e a rispettare anche i bisogni degli altri. Come genitore lei starà sicuramente meglio se non dovrà discutere più ogni giorno, regole e questioni importanti. I genitori, in questo sono dei modelli, dovrebbero essere affidabili e interessati, preoccuparsi di strutturare l'andamento della giornata e prendere anche loro in considerazione le stesse regole di comportamento che desiderano per i figli.
Riflessioni:
Stabilisca con chiarezza quali bisogni e valori famigliari sono particolarmente importanti e quali obiettivi educativi ha. Domandi anche a suo figlio quali sono i suoi bisogni e le sue idee. Quali alternative ci sono se i bisogni non sono conciliabili (ad esempio suo figlio ascolta la musica ad alto volume, e lei desidera la tranquillità)? Discuta sulle alternative e sullo sviluppo di regole famigliari. Stabilisca insieme anche le conseguenze, se queste regole non vengono rispettate. Organizzi regolari riunioni famigliari nelle quali parlare dei successi e dei problemi. Indicazioni chiave: Coerenza non incoerenza; struttura invece di caos; dare dei limiti invece che non porne; rituali e regole invece che nessun impegno; affidabilità invece di inaffidabilità.
Struttura, limiti
La chiarezza è la sua forza. Lei conosce bene i suoi valori e limiti ed è anche nella condizione di poter dare a suo figlio dei limiti chiari. E' sempre presente e impegnato con suo figlio, che può contare sempre su di lei. Si conoscono i rituali famigliari e le regole e si sanno anche le possibili conseguenze se non si rispettano. Gli accordi famigliari, valgono per tutti i componenti della famiglia, e lei ne da l'esempio. Con la sua chiarezza lei crea la differenziazione fra ciò che sono i comportamenti sbagliati e la persona di suo figlio. Lei da principalmente riscontri del tipo “non mi piace, che tu non sia tornato a casa all'orario stabilito” piuttosto che “torni sempre a casa tardi”. Se ha un valore alto in questa colonna e uno basso nella colonna “Cooperazione” e/o “Rispetto”, può essere che lei qualche volta proponga una struttura troppo rigida.
Riflessioni:
Mantenga la sua chiarezza, mentre comunica lo stato d'animo e i sentimenti nella forma “messaggio - io” a suo figlio, senza essere autoritario. Sia paziente e disponibile al compromesso. Dia a suo figlio orientamento, sicurezza e continuità che, insieme con amore, fiducia e comprensione, sono le colonne per una riuscita relazione fra genitori e figli.
Colonna 5: Incoraggiamento, sostegno
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Tendenza al perfezionismo
Un compito che i genitori hanno particolarmente a cuore, è quello di preparare al meglio il figlio ad affrontare una società orientata alle prestazioni. Si preoccupa, sostenendolo in ciò, che impari e sperimenti molteplici attività formative, dando alle volte anche consigli non richiesti. Suo figlio dovrebbe mostrare ambizione e conseguire dei risultati soprattutto negli ambiti che per lei sono importanti. Lei vuole il meglio per lui, ma vuole anche “il miglior figlio”, che dovrebbe mettere in gioco tutte le sue risorse. Stia attento che i suoi buoni propositi non si tramutino in perfezionismo. Se lei ha un'unica visione delle chance future di suo figlio, potrebbe cadere facilmente nella tentazione di programmargli un percorso troppo impegnativo e rimarrà deluso, nel caso in cui non riuscisse a realizzarlo. I genitori che hanno la tendenza a questi comportamenti, spesso hanno paura di sbagliare. E' normale però che anche i genitori facciano degli errori, da questi sia loro che i loro figli possono imparare. Riflessioni: Verifichi, in colloqui con altri genitori o insegnanti, le sue pretese e aspettative. Sono troppo alte per suo figlio? Potrebbe essere che lei sia più orientato ai compiti e agli obiettivi, piuttosto che al sostegno e allo sviluppo? Lasci spazio alle sperimentazioni e alla creatività di suo figlio anche se secondo lei qualche volta i risultati non sono perfetti.
Indicazioni chiave:
Un ambiente stimolante invece che una richiesta di prestazioni esagerata; sostegno alla curiosità piuttosto che un addestramento ambizioso; risposte alle domande piuttosto che spiegazioni infinite e sovrabbondanza di informazioni.
Incoraggiamento, sostegno
La sua forza è quella di andare incontro alla crescente curiosità di suo figlio con creatività e empatia. Tramite il suo ampio spettro di interessi offre a suo figlio molteplici stimoli e lo accompagna nelle sue esplorazioni del mondo. Gli permette di sperimentarsi in più cose, avendo chiaro che formazione non significa solo apprendimento e studio. Conoscere è certamente importante, però la gioia di imparare è una componente indispensabile. Suo figlio può esplorare il mondo anche “di testa sua”. La famiglia è un “laboratorio di apprendimento”, dove si possono scambiare e fare esperienze. Le stesse motivazioni ad apprendere lo accompagneranno anche all'asilo e a scuola. Il messaggio è che: imparare significa impegnarsi e far fatica ma questo può dare anche gioia.
Riflessioni:
Continui a sostenerlo nella sua curiosità e nella realizzazione delle sue idee. Questi sono i passi che un giorno lo porteranno a dire “io sono l'insegnante di me stesso”. Con essi suo figlio sperimenta la sicurezza e può andare incontro alle cose nuove con gioia e interesse. Un compito importante dei genitori è quello di dare ai figli dei contesti dove mettersi alla prova. Presti attenzione affinchè, i suoi interessi e la sua gioia di apprendere non vengano soffocati da un imponente e inadeguato flusso di informazioni.
Condividere le preoccupazioni
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Tendenza a scarsa condivisione e scambio
Per superare i suoi compiti famigliari, piuttosto raramente chiede aiuto e sostegno ad altri. Ciò può essere, se non è una posizione rigida, un segno di responsabilità e iniziativa personale. Probabilmente certe volte pretende molto da sè, anche troppo. Ha delle persone nel suo contesto sociale, che spontaneamente le vengono incontro nelle difficoltà quotidiane, oppure persone alle quali può aprire il suo cuore? Oppure si sente spesso lasciato solo con le sue domande, preoccupazioni e paure? La pazienza e l'attenzione, il sentirsi alla pari e la serenità, sono le colonne più importanti, di cui suo figlio ha bisogno per un sano sviluppo. Tramite la cura dei contatti sociali, può offrire a suo figlio un buon esempio di come costruire delle amicizie proprie.
Riflessioni:
Veda come forza e non debolezza chiedere sostegno ad altri. Pretendere di superare da soli le richieste della vita quotidiana, anche quelle per cui spesso ci sentiamo inadatti, può incentivare in noi l'opinione di non essere all'altezza di risolvere i problemi da soli. Lo scambio con altri genitori può essere un sollievo. Potrebbe fare l'esperienza che non solo lei si trova a fare i conti con determinate difficoltà. Nei colloqui si possono scambiare diverse esperienze e punti di vista e ciò contribuisce a vedere la propria situazione da un'altra prospettiva. In molti corsi per genitori, lo scambio di esperienze ha un ruolo centrale: qui può sperimentare gli effetti di una significativa relazione con gli altri. Indicazioni chiave: Accettare l'aiuto invece di dimostrare di saper fare tutto da soli; apertura invece di chiusura; fiducia invece di sfiducia; stimare se stessi e gli altri invece di disprezzare; prendere l'iniziativa invece di aspettare che siano gli altri ad avvicinarsi.
Condividere le preoccupazioni
Il suo grosso punto di forza, è quello di aprirsi con le persone e di costruire relazioni fiduciose. Riconoscere di non essere perfetti, la aiuta a discutere insieme con gli altri delle sue difficoltà. Questo la solleva, perchè può sperimentare che anche altre persone hanno difficoltà simili alle sue. Ciò le apre una chance per un continuo sviluppo personale. Tramite i suoi rapporti con gli altri, lei costruisce delle relazioni sociali stabili delle quali può fidarsi. Per una relazione che influenzi in maniera positiva lo sviluppo di suo figlio, ci vuole equilibrio, pazienza e leggerezza. I suoi contatti sociali le danno la forza per riprendere fiato dagli impegni famigliari quotidiani. Con il suo esempio aiuta anche suo figlio ad allacciare i contatti con gli altri.
Riflessioni:
Usi la sua capacità di aprirsi con le persone. Spesso in situazioni di crisi è importante avere delle persone che riescono ad ascoltare che siano empatici e che abbiano un interesse autentico. Sentirsi capiti, offre un'opportunità per sviluppare soluzioni creative di fronte alle difficoltà. Il superamento di situazioni di crisi può portare ad un continuo sviluppo personale. La stabilità dei suoi contatti, la favorirà nel fare un bilancio dei suoi rapporti sociali, fra ciò che può dare e ciò che può ricevere.
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